dott. Febo Quercia - Biologo Nutrizionista +39 081 1955 0418 +39 347 570 6003 studio@feboquercia.it

Login

Superalcolici: rischi, danni e statistiche

I superalcolici sono bevande contenenti alcol etilico; nello specifico, il quantitativo di etanolo deve essere superiore al 12% del volume totale ottenibile mediante la fermentazione microbica dei glucidi. I superalcolici si distinguono in:

  • Acquaviti o distillati: distillazione dei mosti fermentati con gradazione alcolica tra i 30 ed i 60°; possono essere aromatizzati o invecchiati in fusti di legno, al fine di conferire un aroma ed un gusto particolari, pregiati e caratteristici. I distillati si classificano in base al tipo di mosto fermentato:

    – Distillato di vino: brandy, cognac, armagnac
    – Distillato delle vinacce: grappa
    – Distillato di frutta: kirsch, peach brandy, slivoviz e calvados
    – Distillato di bacche: cassis (more) e fraises (fragole)
    – Distillato di cereali: whisky, gin e vodka
    – Distillato di piante: rum, tequila e Cachaça.

  • Liquori: infusione, macerazione o miscelazione di alcol etilico ad altri ingredienti; questi superalcolici sono composti da alcool, acqua e zucchero, con l’aggiunta di principi aromatici o amari in proporzione variabile.
  • Creme: liquori ad elevato contenuto zuccherino e moderatamente alcolici, tra i 15° ed i 28°; alla dicitura “crema di” segue il nome dell’ingrediente specifico, riservato a liquori con tasso zucchero di 250g/l (crema di banana, cassis, menta, cacao ecc.).

superalcolici nutrizionista napoliIl consumo di superalcolici (come quello del tabacco – tabagismo) è un argomento tanto importante quanto delicato. In uno studio statistico recente, è emerso che tra i “consumatori” di bevande contenenti alcol, il 22% del campione consuma quotidianamente da 1 ad oltre 4 bicchieri di superalcolici, e tra i giovani la preferenza di queste bevande rispetto a birra, vino o altro raggiunge circa l’8% del totale. Inoltre, è interessante constatare che il 57% del campione, pur definendosi “consumatore” abituale, non fa uso giornaliero di alcolici, ed, al contrario, una minor parte del gruppo analizzato, pur definendosi “non consumatore“, beve quotidianamente vino, birra o superalcolici. Se ne deduce che la percezione del consumo di alcolici e superalcolici, oltre ad essere estremamente soggettiva, potrebbe essere influenzata dalla tendenza all’abuso di queste bevande.
La libertà o meno di produrre, distribuire, utilizzare o consumare sostanze o prodotti che NON apportano alcun beneficio, ed incrementano esponenzialmente il rischio di patologie e di mortalità, è da sempre oggetto di numerose controversie; si tratta di distinguere e/o prediligere il diritto commerciale dalla tutela della salute pubblica.
Fortunatamente, a tal proposito la ricerca scientifica e la statistica dimostrano chiaramente che:
…per quanto sia ” la dose a fare il veleno“, è possibile affermare (senza alcun dubbio!) che… I SUPERALCOLICI NUOCIONO GRAVEMENTE ALLA SALUTE! Pertanto, la commercializzazione di tali bevande dovrebbe essere scrupolosamente regolamentata e controllata.
alcol e abuso nutrizionista napoliMentre in altre bevande fermentate è possibile individuare un certo quantitativo di componenti nutrizionali (ad esempio, i polifenoli nel vino rosso ed alcune vitamine del complesso B nella birra) associati ad un modesto quantitativo di etanolo, nei superalcolici (in particolar modo nei liquori e nelle creme) prevalgono in assoluto la componente anti-nutrizionale dell’alcol etilico e/o l’apporto eccessivo di zuccheri semplici.
Detto ciò, dovrebbe essere lampante che il consumo di superalcolici, oltre a non comportare benefici, tende ad arrecare danni di natura tossica a carico di tutti i tessuti corporei (sistema nervoso compreso). Inoltre, è doveroso specificare che, oltre alla nocività diretta ed immediata dell’alcool sul SNC, nel medio e lungo termine il consumo frequente di bevande contenenti alcol (soprattutto i superalcolici) favorisce lo sviluppo di una vera e propria dipendenza psicofisica (alcolismo o etilismo).
In base a quanto riportato dal sito internet dell’ISTAT: “i comportamenti a rischio nel consumo di alcol riguardano 8 milioni e 624 mila persone, il 16,1% della popolazione di 11 anni e più, quota stabile nel tempo”; una bella fetta di popolazione! …e se mi è concesso… una bella porzione di denaro pubblico sanitario! In quanto l’etilismo provoca:

  • Danni al Sistema Nervoso Centrale (SNC)
  • Esofagiti e/o ulcere esofagee
  • Lesioni della mucosa gastrica e duodenale
  • Indebolimento o atrofia muscolare e relativo infarto miocardico
  • Danni epatici (Epatite Alcolica, Steatosi alcolica)
  • Danni pancreatici
  • Atrofia dei testicoli e relative impotenza e ginecomastia
  • Aumento degli episodi di vomito e diarrea (malassorbimento e malnutrizione)
  • Alterazione della funzionalità intestinale
  • Aumento del rischio tumorale in diversi distretti: bocca, gola, esofago, stomaco e fegato, ma può contribuire anche all’insorgenza di tumori del seno e del colon
  • Dipendenza psicofisica.

I superalcolici sono bevande che, se consumate con estrema moderazione, non DOVREBBERO arrecare danni significativi all’organismo sano; tuttavia, vista la totale inutilità nutrizionale dei superalcolici ed i rischi correlati alla sindrome da abuso cronico, è consigliabile limitare, o meglio eliminare, qualsiasi tendenza al consumo abituale (anche se modesto) di questi prodotti.

Leggi anche “Sindrome da colon irritabile

Bibliografia:

  • Trattato completo degli abusi e delle dipendenze. Volume 1 – U. Nizzoli, M. Pissacroia – Piccin – pag 1239
  • La riforma del codice della strada. La nuova disciplina dopo la legge 120/2010 – Strumenti legali – pag 391
  • Istat.it – Periodo di riferimento: Anno 2010 – Diffuso il: martedì 5 aprile 2011

 

Copy Protected by Chetan's WP-Copyprotect.