dott. Febo Quercia - Biologo Nutrizionista +39 081 1955 0418 +39 347 570 6003 studio@feboquercia.it

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La SIBO (Small Intestinal Bacterial Overgrowth), ovvero Sovracrescita Batterica dell’Intestino Tenue, rappresenta una condizione patologica caratterizzata da una proliferazione anomala di microrganismi nell’intestino tenue. In condizioni di normalità, l’intestino tenue ospita una flora batterica ben definita e in equilibrio, che svolge un ruolo fondamentale nei processi digestivi e nell’assorbimento dei nutrienti. Nella SIBO, invece, si verifica un’alterazione di questo delicato ecosistema, con una crescita eccessiva e una modifica della composizione dei batteri intestinali.

L’intestino tenue contiene una quantità di batteri molto inferiore a quella del colon, e questi microrganismi ci aiutano a proteggerci dai patogeni e dai lieviti che ingeriamo. Tuttavia, quando accade qualcosa che interrompe questo equilibrio, può portare a una crescita eccessiva di batteri o all’introduzione di tipi di batteri che normalmente non dovrebbero esserci, poiché migrano dal colon.

In poche parole, la SIBO è una migrazione batterica dal colon al tenue (o una sovracrescita) che interrompe l’equilibrio naturale nel nostro intestino e determina una serie di sintomi spiacevoli e significativi.

SINTOMI E CAUSE DELLA SIBO

Questa disbiosi intestinale può scatenare una serie di sintomi gastrointestinali, che possono variare da lievi a severi e includere: Gonfiore addominale (80-90%); Flatulenza (60-80%); Diarrea o stitichezza (50-70%); Dolore addominale (50-70%); Crampi; Nausea; Perdita di peso non intenzionale (fino al 50%); Stanchezza

Le cause della SIBO sono diverse e complesse, e possono includere fattori predisponenti e fattori scatenanti. Tra i fattori predisponenti troviamo:

Tra i fattori scatenanti che possono favorire la comparsa della SIBO in soggetti predisposti troviamo:

È importante capire che la SIBO non è una malattia, ma una perdita di funzioni a causa del nostro stile di vita moderno. E come tale, presenta una serie di sintomi che possono cambiare da persona a persona e che quindi richiedono un approccio personalizzato e un intervento a 360 gradi, che tenga conto della persona nella sua interezza.

Per affrontare la SIBO quindi è importante prendere in considerazione la totalità del sistema corporeo, fisico, mentale ed emotivo di una persona e non concentrarsi solo sulla SIBO e i sintomi. La SIBO è una condizione di squilibrio e come tale richiede che ci si focalizzi sul ripristino dell’equilibrio corporeo

SINTOMI, DIAGNOSI E TRATTAMENTO

Conoscere e saper riconoscere tutti i sintomi della SIBO è molto difficile. Questa condizione porta a svariati sintomi che, a differenza di quello che si può presupporre, non sono legati solo a disturbi di tipo intestinale.

Oltre ad essere una sindrome difficile da combattere, la SIBO è anche di difficile diagnosi proprio per la grande varietà di sintomi e questo porta a una resistenza maggiore alle cure.

Sintomi della SIBO: dall’intestino al cervello

La catena di eventi che porta allo sviluppo dei sintomi della SIBO è piuttosto complessa. In modo semplificato, ecco cosa succede quando si verifica questa condizione:

  1. I batteri aumentano o si spostano nel tenue e iniziano a nutrirsi del cibo non ancora digerito;
  2. Questo avvia un processo di fermentazione di amidi, zuccheri e fibre, che produce gas;
  3. I primi sintomi cominciano a manifestarsi, ma spesso vengono sottovalutati perché comuni;
  4. I batteri si moltiplicano e gli altri sintomi iniziano a farsi sentire.

I sintomi addominali e intestinali

Una delle prime manifestazioni della SIBO è l’aumento di flatulenza e/o eruttazione. Questo porta ad un aumento di gonfiore addominale, che può causare un addome prominente, spesso paragonato a quello di una donna incinta di 5 mesi.

Questi sintomi vengono spesso ignorati, attribuiti a qualcosa di recentemente ingerito o a un periodo di stress. Tuttavia, può seguire un dolore addominale che può essere piuttosto severo. Una caratteristica di questo tipo di dolore è la bassa tollerabilità al tocco. L’infiammazione intestinale causata dal gas può intensificare il dolore addominale.

Dopo poco iniziano crampi, diarrea alternata a costipazione, nausea e inappetenza.

Un altro sintomo significativo della SIBO è il malassorbimento e la difficoltà a digerire i grassi. Il corpo necessita di grassi animali per le vitamine liposolubili, e l’incapacità di digerirli può portare a carenze di vitamine come la A, D, e K, le cui conseguenze sono sintomi come fatica, depressione, confusione, perdita di memoria, formicolii e anemia.

Per questo motivo, anche una dieta ricca di nutrienti e vitamine può risultare inefficace, poiché la SIBO impedisce la corretta assimilazione di questi nutrienti.

I sintomi della SIBO di tipo psicologico

È stato ampiamente dimostrato che le modifiche al microbiota intestinale possono influenzare il cervello. Nella SIBO, lo stress può essere una causa, ma chi soffre di questa condizione può sperimentare stanchezza mentale, ansia, depressione, problemi di memoria e simili disturbi.

Problemi alla pelle tra i sintomi della SIBO

Anche l’asse intestino-pelle è una connessione rilevante, come descritto in un altro articolo qui. La ricerca moderna conferma che i batteri intestinali possono interagire direttamente con quelli della pelle. I batteri nella SIBO possono causare infiammazione, che a sua volta può causare acne, psoriasi, dermatiti, ecc.

Diagnosticare la SIBO

La diagnosi della SIBO avviene attraverso una combinazione di anamnesi, esame fisico e test specifici. Tra questi, il test del respiro idrogeno o metano è il più utilizzato. Questo test misura la quantità di gas prodotti dai batteri nell’intestino dopo l’assunzione di un determinato zucchero. Altri test che possono essere utilizzati includono:

  • Esami del sangue: per ricercare la presenza di anticorpi contro batteri specifici o di markers infiammatori.
  • Esami radiologici: come la radiografia dell’addome o la TC addominale, per individuare eventuali anomalie strutturali dell’intestino.
  • Endoscopia: come la gastroscopia o la colonscopia, per valutare la mucosa intestinale e prelevare campioni di tessuto per biopsie.

Il trattamento della SIBO

I batteri fanno naturalmente parte della flora intestinale e si nutrono principalmente di carboidrati; una dieta che comprenda un notevole ammontare di questo tipo di alimenti li nutre in abbondanza consentendogli di crescere e proliferare nell’intestino. Se poi a causa di medicine, stress, scelte alimentari sbagliate e disbiosi la quantità di acido gastrico che oltre a iniziare la digestione delle proteine protegge lo stomaco da, ecco che il terreno è spianato per l’insorgenza dei disturbi intestinali, inclusa la SIBO.

La cosa che in tanti fanno è iniziare una terapia antibiotica: vengono utilizzati antibiotici specifici per eradicare i batteri in eccesso nell’intestino tenue. La scelta dell’antibiotico o della combinazione di antibiotici dipende da diversi fattori, tra cui il tipo di batteri presenti, la gravità dei sintomi e la storia clinica del paziente. La durata della terapia antibiotica varia in genere da 2 a 4 settimane

In realtà esiste anche un approccio meno invasivo. Nel corso degli anni sono stati tentati vari approcci alimentari per tenere sotto controllo o trattare la SIBO, tutti in qualche modo tutti finalizzati all’ingestione di un minor numero di alimenti da cui i batteri sono attratti: amidi, zuccheri (in particolare fruttosio) e fibre: in tanti casi, è utile seguire una dieta che limiti i carboidrati fermentabili, che possono favorire la crescita batterica. La dieta più utilizzata per la SIBO è la dieta FODMAP
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7279035/.

I FODMAP sono piccole catene di carboidrati presenti in alcuni alimenti che non essendo completamente assorbiti dal tratto gastro-intestinale causano fermentazione e quindi sensazione di fastidio o problemi digestivi o intestinali. Questo tipo di dieta controlla in modo efficace varie patologie intestinali limitando l’introito di cereali, amidi e alcuni tipi di verdure che sono molto graditi ai batteri.

  • La dieta SCD (Specific Carbohydrate Diet): risale agli anni ’50 e intende limitare l’apporto di carboidrati complessi, il lattosio e il saccarosio, che potrebbero avere un’influenza negativa sul sistema digestivo lasciando proliferare i batteri.
  • La dieta GAPS (Sindrome Psico-Intestinale): sostiene che ogni malattia abbia origine nell’intestino e, in una serie di fasi che partono dall’eliminazione di molti alimenti a base di carboidrati alla loro successiva graduale reintroduzione, promette di risanare intestino e fegato. È notevolmente restrittiva e difficile da seguire.
  • La dieta Cedars-Senai: ideata dal dottor Pimentel, famoso ricercatore dedito alla SIBO, non è troppo rigorosa, ma riduce comunque un gran numero di alimenti difficili da digerire per l’organismo e quindi a disposizione dei batteri. Suggerisce una pausa regolare fra un pasto e l’altro.
  • La dieta elementare: È una modalità molto aggressiva di tenere sotto controllo i batteri che prevede esclusivamente l’assunzione di nutrienti in forma liquida e predigeriti, che non sono in grado di alimentare i batteri. Molto dura e faticosa da seguire, va adottata solo sotto stretto controllo medico.

In aggiunta alla terapia antibiotica e alle modifiche dietetiche, altri approcci che possono essere utili nel trattamento della SIBO includono:

  • Probiotici: l’assunzione di probiotici, che contengono batteri vivi benefici, può aiutare a riequilibrare la flora intestinale e migliorare i sintomi della SIBO https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7279035/.
  • Prebiotici: i prebiotici sono composti non digeribili che fungono da nutrimento per i batteri benefici nell’intestino. L’assunzione di prebiotici può aiutare a promuovere la crescita di batteri benefici e migliorare i sintomi della SIBO https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7279035/.
  • Integratori enzimatici: gli integratori enzimatici possono aiutare a migliorare la digestione dei nutrienti e ridurre i sintomi della SIBO, in particolare nei pazienti con insufficienza pancreatica https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7279035/.
  • Fermentazione intestinale: l’assunzione di alimenti fermentati, come yogurt, kefir o kombucha, può apportare batteri benefici all’intestino.
  • Stile di vita sano: praticare attività fisica regolarmente, ridurre lo stress e dormire a sufficienza può contribuire a mantenere un microbiota intestinale sano.

Il nostro intestino è popolato da un gran numero di batteri e nonostante le diete indicate per trattare la SIBO siano in grado di affamare i batteri eccessivi nell’intestino tenue tenendo a bada i sintomi fastidiosi, a lungo andare da recenti studi è stato dimostrato che esse avranno un effetto negativo anche sui batteri amici, che invece giocano un ruolo fondamentale per salute della flora intestinale… quindi evitate il fai-da-te proposto dal dott. Google o dal sapientone-di-mio-cugino

IL RUOLO DEL MICROBIOTA INTESTINALE NELLA SIBO

La correlazione tra SIBO e microbiota intestinale è un’area di crescente interesse nella ricerca medica. Studi recenti hanno dimostrato che la SIBO è associata a una disbiosi del microbiota, con una riduzione dei batteri benefici e un aumento di quelli patogeni https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7279035/. Questa alterazione della flora intestinale può contribuire ai sintomi della SIBO e ostacolare la guarigione.

I meccanismi con cui la disbiosi intestinale può portare alla SIBO non sono ancora completamente chiariti, ma si ipotizza che possano includere:

  • Competizione per i nutrienti: i batteri patogeni possono competere con i batteri benefici per i nutrienti nell’intestino, favorendo la loro proliferazione.
  • Produzione di tossine: i batteri patogeni possono produrre tossine che danneggiano la mucosa intestinale e alterano la motilità intestinale, favorendo la SIBO.
  • Alterazione del sistema immunitario: la disbiosi intestinale può alterare il sistema immunitario intestinale, rendendolo più suscettibile alle infezioni batteriche.

La comprensione del ruolo del microbiota intestinale nella SIBO apre nuove strade per il trattamento di questa condizione.

L’utilizzo di probiotici e di prebiotici, che possono aiutare a riequilibrare la flora intestinale, potrebbe rappresentare un approccio complementare alla terapia antibiotica tradizionale. Diversi studi hanno valutato l’efficacia dei probiotici nel trattamento della SIBO, con risultati promettenti. Ad esempio, uno studio ha rilevato che l’assunzione di un probiotico contenente Lactobacillus plantarum e Bifidobacterium breve ha migliorato significativamente i sintomi della SIBO in pazienti con diarrea

Anche i prebiotici possono essere utili nel trattamento della SIBO. I prebiotici sono composti non digeribili che fungono da nutrimento per i batteri benefici nell’intestino. L’assunzione di prebiotici può aiutare a promuovere la crescita di batteri benefici e migliorare i sintomi della SIBO. Uno studio ha rilevato che l’assunzione di un prebiotico a base di frutto-oligosaccaridi ha migliorato significativamente i sintomi della SIBO in pazienti con stitichezza.

CONCLUSIONE

La SIBO rappresenta una condizione complessa che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita. La diagnosi precoce e il trattamento adeguato, che includono la terapia antibiotica, le modifiche dietetiche e, in alcuni casi, l’integrazione con probiotici e prebiotici, sono fondamentali per il miglioramento dei sintomi e la prevenzione delle complicanze.

La crescente comprensione del ruolo del microbiota intestinale nella SIBO apre nuove e promettenti strade per il trattamento di questa condizione. La modulazione del microbiota attraverso l’utilizzo di probiotici, prebiotici e modifiche dello stile di vita rappresenta un approccio complementare che potrebbe rivoluzionare la gestione della SIBO, migliorando l’efficacia terapeutica e la qualità della vita dei pazienti.

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