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Perdere peso saltando i pasti: i rischi per la salute

Prima o poi, probabilmente, l’idea ha accarezzato anche voi. Magari dopo un’estate che vi ha visto protagoniste di lunghi aperitivi in spiaggia, cene luculliane al ristorante e grigliate in allegria con gli amici.

Poche nuotate o passeggiate in montagna e molto lettino prendisole. E così, una volta rientrate a casa, vi siete ritrovate con un paio di chili di troppo (forse anche tre), e avete pensato che fosse il caso di buttarli giù il più in fretta possibile. Ecco, se l’idea di dimagrire saltando i pasti l’avete messa in pratica davvero, allora già sapete quanto sia malsana. Se, invece, ci state solo riflettendo su, beh non fatelo: non solo, come è facilmente intuibile, fa male alla salute, ma può addirittura far ingrassare.

Da una ricerca effettuata dall’Ohio State University, pubblicata sulla rivista Journal of Nutritional Biochemistry, infatti, è emerso che saltare i pasti fa sballare il metabolismo e a lungo termine porta a un aumento di peso localizzato a livello addominale, insomma fa venire la pancetta.

Gli studiosi hanno svolto degli esperimenti sulle cavie da laboratorio, dando a un gruppo di topolini un solo pasto al giorno e a un altro, invece, libero accesso al cibo. Quelli messi a stecchetto, all’inizio hanno effettivamente perso peso rispetto agli altri, ma quando dopo qualche giorno sono state aggiunte calorie alla loro dieta, l’hanno riguadagnato in fretta. E in più si sono ritrovati con una quantità maggiore di grasso. Il motivo? Le cavie del primo gruppo hanno sviluppato una maggiore insulino-resistenza nel fegato, che ha fatto aumentare la produzione di glucosio e la conseguente trasformazione dello zucchero in grasso. «Se si vogliono diminuire le calorie», ha commentato Martha Belury, docente di nutrizione presso la Ohio State University e autrice dello studio, «è meglio non farlo saltando i pasti, perché ciò provoca grandi fluttuazioni di insulina e glucosio nell’organismo e potrebbe tradursi in un guadagno anziché una perdita di peso».

Ma le conseguenze possono essere ben più gravi di un po’ di pancetta. Leah Cahill, ricercatrice della Harvard School of Public Health, per esempio, ha scoperto che le donne che saltano regolarmente la colazione hanno il 20% di possibilità in più rispetto alle altre di sviluppare diabete di tipo 2. «I nostri corpi hanno bisogno di essere nutriti regolarmente per mantenere stabili i livelli di colesterolo o di ormoni come l’insulina», ha sottolineato Cahill. «Ma anche per mantenere una normale pressione arteriosa ed evitare malattie cardiovascolari». Non solo: saltando i pasti si mette in crisi anche il surrene, un organo che produce il cortisolo, noto anche come l’ormone dello stress, perché ne innalza i livelli. Quando le ghiandole surrenali percepiscono la carenza di sostanze nutritive, per reazione rilasciano il cortisolo affinché questo recuperi altrove l’energia necessaria al funzionamento del cervello. Come? Intaccando la massa muscolare. Le conseguenze sono perdita di tonicità, aumento dello stress, scarsa capacità di concentrazione, capogiri e addirittura svenimenti.
Come se non bastasse, il digiuno prolungato porta anche a prendere decisioni stupide. Non c’è bisogno di uno scienziato per capire che quando si salta un pasto, il cervello reagisce aumentando lo stimolo della fame e il rischio di abbuffarsi al pasto successivo è altissimo. Secondo uno studio della Cornell University, chi è affamato, quando va a fare la spesa ha il 31% di possibilità in più di comprare cibo spazzatura (junk food) rispetto a chi invece ha appena mangiato uno snack. Quelli che poi vanno al supermercato tra le 4 e le 7 del pomeriggio, scelgono quasi sempre i cibi con più calorie. Un’altra idea pessima, poi, è quella di saltare la palestra o non fare regolarmente attività fisica. Ma se non si mangia a sufficienza non si hanno più le energie per andare al lavoro, badare ai bambini, tenere in ordine la casa… figurarsi fare attività fisica.

Eppure lo sapete (lo sappiamo) perfettamente: un po’ di sport e una dieta corretta e bilanciata sono il solo modo di rimetterci (e restare) in forma. Qualche volta però, pare che ce lo scordiamo. Ecco allora un breve, ma essenziale, promemoria.

  • Privilegiare la dieta mediterranea, che purtroppo sembra avere sempre meno appeal: prevede il 55% di carboidrati, il 30% circa di lipidi e il 10-15% di proteine.
  • Consumare due, tre volte a settimana, cereali e derivati, soprattutto integrali, e legumi, che sono poveri di grassi e hanno un elevato contenuto di proteine di origine vegetale;
  • Una volta alla settimana, carne, uova, pesce;
  • Tutti i giorni frutta, ma senza esagerare, e verdura a volontà; consumare con moderazione latte e derivati (attenzione soprattutto ai formaggi stagionati) ed evitare grassi animali(burro e strutto) e dolci. Bisogna poi bere molta acqua, fuori e durante i pasti, almeno due litri al giorno.
  • Muoversi, muoversi, muoversi. Lasciate a casa l’automobile quando potete, e inforcate la bicicletta; fate le scale a piedi invece di prendere l’ascensore; camminate a passo sostenuto ogni volta che ne avete l’occasione; fate un po’ di ginnastica tutti i giorni, e se non avete tempo per andare in palestra, fatelo a casa. A proposito, una ricerca pubblicata sul British Journal of Nutrition, ha rilevato che fare esercizio fisico al mattino, a stomaco vuoto, riesce a bruciare il 20% di calorie in più. Poi però, dopo la doccia, ricordatevi di fare un’abbondante colazione.
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